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lavori
della
Commissione
su
questo
argomento,
ha
addirittura
definito
questo
tipo
di
travisamento,
che
deve
essere
colpito,
«macroscopico».
In
questo
caso
sarà
colpito.
E
a
decidere
in
caso
di
ricorso
sarà
comunque
un
magistrato
in
sede
civile.
E
se
tutto
questo,
se
queste
gravi
colpe,
questo
dolo,
questo
travisamento
macroscopico
verrà
accertato,
il
cittadino
sarà
risarcito
e
lo
Stato
potrà
rivalersi
in
questi
casi,
ripeto
in
questi
casi,
su
chi
ha
commesso
quei
gravi
errori.
Allora,
ci
sono
tutte
le
condizioni
perché
il
Parlamento
voti
serenamente
questa
riforma
dopo
troppi
anni
in
cui
di
giustizia
si
è
parlato
soltanto
per
interessi
personali,
per
interessi
di
parte,
per
interessi
ristretti
(Applausi
dei
deputati
del
gruppo
Partito
Democratico).
Ecco,
io
credo
che
dobbiamo
anche
dare
atto
al
Governo
e
a
chi
ha
lavorato
a
questa
norma,
di
aver
eretto
un
argine.
Noi
non
siamo
per
la
responsabilità
civile
diretta;
quella
sì,
avrebbe
potuto
colpire
l'autonomia
e
l'indipendenza,
mentre
la
norma
che
approviamo
tutela
questi
principi.
Concludendo,
Presidente,
io
credo
che
si
possa,
che
si
debba
dire
che
il
Governo
guidato
da
Renzi,
con
il
Ministro
della
giustizia,
Andrea
Orlando,
abbia
avviato
una
stagione
nuova
di
riforma
della
giustizia.
È
tramontato,
come
dicevo,
quel
tempo
di
leggi
particolari.
Oggi
il
faro,
secondo
noi,
deve
essere
rappresentato
dai
diritti
dei
cittadini,
da
una
giustizia
veloce,
certa
e
giusta,
da
quell'autonomia
della
magistratura
e
dal
dialogo
con
tutte
le
componenti
del
mondo
giudiziario.
Non
voglio
dire
–
e
lo
dico
anche
al
Ministro
–
che
l'intero
cantiere
di
riforma
del
civile,
del
penale,
dell'ordinamentale,
o
i
provvedimenti
presi
per
ridurre
con
successo
il
sovraffollamento
carcerario
siano
perfetti.
Per
questo
è
giusto
monitorare
gli
effetti
di
questi
provvedimenti
e
fare,
come
si
dice,
dei
«tagliandi»,
tagliandi
anche
di
questo
provvedimento.
Oggi
sul
Corriere
della
Sera
c'era
un
giovane
magistrato
che
opera
in
Puglia,
a
Bari,
mi
pare,
e
che
esprime
preoccupazioni
serie.
Bene,
a
lui
–
come
a
tutti
i
suoi
colleghi
e
come
a
tutti
i
cittadini
–
diciamo
che
è
giusto
monitorare
tra
qualche
tempo
gli
effetti
di
queste
nuove
norme
e
vedere
la
quantità
e
qualità
dei
ricorsi.
Questo
chiediamo
al
Governo
di
impegnarsi
a
fare,
assieme
al
Consiglio
superiore
della
magistratura
ed
alle
stesse
Commissioni
parlamentari
che
si
occupano
di
giustizia.
Detto
questo,
anche
se
quel
cantiere
è
un
cantiere
attivo
e
certamente
dovrà
da
parte
nostra
essere
condotto
con
più
tenacia
e
con
più
urgenza,
però
è
innegabile
che
un
cambiamento
di
sistema
nel
campo
della
giustizia,
civile,
penale
e
ordinamentale
sia
partito.
E
cambiare
in
meglio
la
giustizia,
significa
contribuire
a
quel
cambiamento
del
Paese
che
stiamo
guidando
e
di
cui
c’è
un
grande
ed
urgente
bisogno.
È
anche
per
questi
motivi,
perché
questo
provvedimento
si
inquadra
in
questa
strategia
di
rinnovamento,
che
annuncio
il
voto
favorevole
del
Partito
Democratico
(Applausi
dei
deputati
del
gruppo
Partito
Democratico).
PRESIDENTE.
Ha
chiesto
di
parlare
per
dichiarazione
di
voto,
a
titolo
personale,
l'onorevole
Gianluca
Pini.
Ne
ha
facoltà.
Prego
di
liberare
i
banchi
del
Governo
e
di
prendere
posto.
GIANLUCA
PINI.
Grazie
Presidente,
intervengo
molto
brevemente,
anche
per
chiarire
perché
il
collega
Farina
prima
ha
male
interpretato
le
dichiarazioni
del
collega
Molteni.
Noi
ci
asteniamo,
come
gruppo,
su
questo
provvedimento,
però
devo
dire
che
io
intervengo
a
titolo
personale.
Infatti,
non
so
se
per
merito
o
per
colpa
del
sottoscritto,
si
è
arrivati
fino
a
questo
punto,
finalmente,
dopo
più
di
vent'anni
rispetto
al
referendum,
oggi,
qui,
stasera,
per
votare
questo
provvedimento.
Io
ho
iniziato
già
nella
scorsa
legislatura
a
fare
questa
battaglia
–
battaglia
che
ritengo
di
civiltà
–
magari
in
maniera
un
po’
forte,
attraverso
delle
proposte
emendative
a
leggi
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