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riservata
al
provvedimento
teme
di
creare
uno
scontro
tra
politica
e
magistratura
e
decide
di
soprassedere
sperando
solo
che
l'Europa
guardi
di
buon
occhio
le
modeste
modifiche
apportate.
Io
devo
riconoscere,
anche
nell'intervento
dell'onorevole
Molteni,
alcuni
passaggi
importanti,
fondamentali,
concreti.
Qui
non
si
tratta
di
essere
contro
i
magistrati,
ma
si
tratta
di
premiare
i
magistrati
che
sono
–
tanti
–
coerenti,
coloro
che
sono
laboriosi,
coloro
che
svolgono
il
loro
lavoro
e
il
loro
dovere
con
serietà
e
abnegazione.
Il
Governo,
dopo
aver
alzato
la
voce
(si
fa
per
dire)
in
senso
puramente
demagogico
sulle
ferie
dei
magistrati,
mette
in
atto
una
piccola
riforma
che
non
ha
niente
di
coraggioso.
Riconosciamo
che
l'unico
merito
è
quello
di
aver
eliminato
l'odioso
filtro
che
non
consentiva
di
poter
procedere
alle
richieste
risarcitorie.
Però
va
fatta
una
premessa,
perché
in
questo
caso
non
si
tratta
di
un
intervento
punitivo,
ma
semplicemente
di
un
intervento
necessario,
e
non
solo
–
come
ho
già
detto
–
per
porre
rimedio
alla
condanna
della
Corte
di
giustizia
europea.
Non
è
un
mistero
che
il
meccanismo
previsto
dalla
legge
Vassalli
adottato
in
esito
al
referendum
abrogativo
del
1987
ha
funzionato
in
modo
assolutamente
limitato.
La
legge
Vassalli
prevede
una
serie
di
limitazioni
per
il
ricorrente,
a
partire
dal
filtro
di
ammissibilità,
rendendo
di
fatto
impossibile
la
concreta
rivalsa
sul
magistrato
ritenuto
eventualmente
responsabile.
La
disciplina
vigente
non
si
è
quindi
dimostrata
in
grado
di
contemperare
i
due
principi,
quello
per
cui
i
funzionari
e
i
dipendenti
dello
Stato
sono
direttamente
responsabili
secondo
le
leggi
penali
così
come
dispone
l'articolo
28
della
Costituzione
e
quello
di
indipendenza
e
imparzialità
della
magistratura.
Signor
Presidente,
chiedo
che
la
Presidenza
autorizzi
la
pubblicazione
in
calce
al
resoconto
della
seduta
odierna
del
testo
integrale
della
mia
dichiarazione
di
voto
(La
Presidenza
lo
consente,
sulla
base
dei
criteri
costantemente
seguiti).
PRESIDENTE.
Ha
chiesto
di
parlare
per
dichiarazione
di
voto
l'onorevole
Bonafede.
Ne
ha
facoltà.
ALFONSO
BONAFEDE.
Signor
Presidente,
oggi
parliamo
di
responsabilità
civile
dei
magistrati
e
allora
sgombriamo
subito
il
campo
da
alcuni
dubbi
che
la
maggioranza
ha
cercato
di
diffondere.
Pensiamo
che
sia
importante
il
tema
della
responsabilità
civile
dei
magistrati ?
Sì.
Pensiamo
che
sia
prioritaria
la
responsabilità
civile
dei
magistrati ?
Assolutamente
e
inequivocabilmente
no,
perché
ribadisco,
nel
momento
in
cui
il
nostro
Paese
viene
considerato
il
Paese
più
corrotto
d'Europa,
nel
momento
in
cui
scoppia
il
caso
di
mafia
capitale,
che
dimostra
la
presenza
su
tutto
il
territorio
sostanzialmente
della
criminalità
organizzata
e
della
mafia
in
un
mondo
di
mezzo
in
cui
quella
criminalità
organizzata
e
quella
mafia
si
incontrano
con
la
politica,
in
quel
Paese
non
è
possibile
che
il
giorno
dopo
il
Viceministro
si
presenti
in
Commissione
giustizia,
dicendo
che
la
priorità
è
la
responsabilità
civile
dei
magistrati.
Non
può
essere
quella
la
priorità
(Applausi
dei
deputati
del
gruppo
MoVimento
5
Stelle).
È
da
due
anni
che
invochiamo
le
altre
forze
politiche
di
intraprendere
un
dibattito
serio
sull'anticorruzione,
sulla
lotta
alla
criminalità
organizzata
e
questo
continua
a
non
essere
fatto;
continuiamo
ad
assistere
a
slittamenti
su
slittamenti,
a
rinvii
e
contro-‐rinvii
che
ribadiscono
ai
cittadini
onesti
una
sola
certezza,
cioè
che
la
politica
italiana
non
vuole
contrastare
la
criminalità
organizzata
e
i
delinquenti
ed
è
invece
molto
solerte
a
disciplinare
punto
per
punto
la
responsabilità
civile
dei
magistrati
(Applausi
dei
deputati
del
gruppo
MoVimento
5
Stelle).
Vorremmo
che
le
priorità
fossero
altre
e
lo
abbiamo
detto
tante
volte;
vorremmo
anche
solo
poter
tornare
su
quegli
errori
che
questo
Parlamento
ha
commesso
come
quello
dell'articolo
416-‐ter
sul
voto
di
scambio
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