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politico-‐mafioso
che
ormai
è
pacificamente
considerato
inattuabile
(Applausi
dei
deputati
del
gruppo
MoVimento
5
Stelle);
vorremo
poter
tornare
almeno
su
quello,
cioè
darvi
la
possibilità
di
tornare
sui
vostri
passi
e
ammettere
che
avevamo
ragione.
E
invece
no !
Siamo
a
parlare
della
responsabilità
civile
dei
magistrati.
E
allora
parliamone
e
sgombriamo
un
altro
dubbio:
il
MoVimento
5
Stelle
ha
contribuito
per
il
miglioramento
di
questa
norma ?
Certamente
e
inequivocabilmente
sì,
perché
al
Senato
abbiamo
contribuito
a
cambiare
l'impianto
di
una
norma
che
era
iniziata
come
la
classica
«porcata».
Abbiamo
eliminato
il
principio
della
responsabilità
diretta
dei
magistrati
e
lo
abbiamo
fatto
insieme
al
PD,
trovando
uno
spiraglio
finalmente.
Ci
sembrava
uno
spiraglio
per
una
legge
fatta
bene,
per
una
legge
che
fosse
nell'interesse
dei
cittadini
e
abbiamo
votato
anche
favorevolmente
rispetto
a
quell'inizio
di
dialogo,
chiarendo,
però,
in
tutte
le
dichiarazioni
di
voto,
che
quella
norma
doveva
essere
cambiata
e
doveva
essere
ulteriormente
migliorata
alla
Camera.
È
successo,
infatti,
che
alla
Camera
non
abbiamo
fatto
alcun
tipo
di
ostruzionismo,
convinti
in
qualche
modo
che,
visto
che
in
Senato
era
iniziato
un
dibattito
vero
sulla
responsabilità
civile,
che
quel
dibattito
potesse
continuare
ma
ciò
non
è
accaduto.
Abbiamo
presentato
anche
pochi
emendamenti.
E
cosa
non
va
bene
di
questa
norma ?
Perché
oggi,
con
rammarico,
dobbiamo
dire
«no»
a
questa
norma ?
Il
primo
punto,
lo
abbiamo
detto
più
volte,
è
il
travisamento
dei
fatti
e
delle
prove.
Il
semplice
travisamento
dei
fatti
e
delle
prove
che,
con
questa
norma,
viene
considerato
colpa
grave.
Non
è
possibile
iniziare
una
causa
contro
un
magistrato,
anche
se
indirettamente
attraverso
lo
Stato,
perché
si
pensa
che
questo
abbia
travisato
le
prove,
perché
questo
vuol
dire
tutto
e
non
vuol
dire
niente.
Fino
ad
ora
il
travisamento
dei
fatti
e
delle
prove
è
stato
un
motivo
di
impugnazione
per
ricorrere
al
grado
successivo.
Come
si
fa
adesso
a
trasformare
quel
requisito
in
un
presupposto
per
iniziare
un'azione
di
responsabilità ?
E
come
si
fa
a
chiedere
al
magistrato
di
lavorare
serenamente
quando
lui
stesso
sa
che
la
sua
attività
potrebbe
essere
sottoposta
a
un
vaglio
di
responsabilità
perché
ha
travisato
le
prove ?
È
un
requisito
così
generico
che
non
dà
alcuna
certezza
al
magistrato !
E
che
cosa
abbiamo
chiesto,
la
luna ?
No !
Avevamo
inizialmente
chiesto
qualcosa
di
importante,
cioè
togliere
di
mezzo
quel
requisito.
Ci
è
stato
detto
di
no.
Abbiamo
fatto
una
controproposta
e
questa
controproposta
chiedeva
che,
quanto
meno,
venisse
specificato,
così
come
per
la
violazione
di
legge,
che
deve
essere
grave,
che
anche
il
travisamento
dei
fatti
e
delle
prove
fosse
manifesto,
chiaro.
Anche
rispetto
a
questo
requisito
ci
è
stato
detto
di
no.
Cosa
accade
quando
un
requisito
è
così
generico
e
nebuloso ?
Accade
semplicemente
che
qualsiasi
imputato
in
Italia,
condannato
in
sede
definitiva,
si
sentirà
autorizzato
e
legittimato
a
fare
causa
al
magistrato,
perché
vi
posso
dire
che
già
adesso
non
c’è
un
solo
imputato
che,
condannato
in
via
definitiva,
non
ritenga
che
il
giudice
abbia
travisato
le
prove.
Non
c’è
nemmeno
un
cittadino
che
perde
una
causa
civile
che
non
ritenga
che
il
giudice
abbia
travisato
le
prove.
E
noi
cosa
stiamo
facendo
qui,
voi
cosa
state
facendo ?
State
implementando
un
quarto
grado
di
giudizio
con
un
effetto
collaterale
gravissimo,
cioè
quello
di
far
esplodere
i
contenziosi
in
Italia
nelle
aule
di
tribunale,
perché
in
tanti
si
sentiranno
autorizzati
a
intentare
l'azione
di
responsabilità.
E
quello
che
più
mi
colpisce
è
che
questa
cosa
venga
fatta
nel
silenzio
più
totale,
attraverso
un'opera
di
lavoro
in
Parlamento,
attraverso
un
tipo
di
attività
parlamentare
che,
come
al
solito,
è
clandestina,
veloce,
che
approfitta
delle
opposizioni
che
non
vogliono
fare
ostruzionismo,
perché
qui
ci
dobbiamo
mettere
d'accordo:
se
facciamo
ostruzionismo
ostruiamo
i
lavori
parlamentari;
se
non
lo
facciamo
e
chiediamo
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