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conflitto
nonché
accentuare
i
sentimenti
di
rivalsa.
Nonostante
i
correttivi
apportati
alla
legge
nel
tempo
per
rendere
il
procedimento
meno
farraginoso,
era
ormai
necessario
e
urgente
offrire
risposte
alle
esigenze
di
chi
chiede
di
poter
sciogliere
il
matrimonio
anticipatamente
rispetto
ai
tre
anni
previsti
dalla
normativa
vigente.
Nelle
ultime
legislature,
peraltro,
sono
stati
esaminati
dalle
Camere
diversi
testi
sull'argomento,
spesso
bloccati
prima
dell'esame
da
parte
dell'Assemblea.
In
questa
legislatura,
qui
alla
Camera,
sono
state
presentate
sei
proposte
di
legge
su
tale
argomento
tra
i
quali
un
testo
di
SEL,
prima
firmataria
la
vicepresidente
del
gruppo
Titti
Di
Salvo.
Abbiamo
voluto
offrire
anche
un
nostro
contributo
sul
tema
per
un
confronto
che
ci
portasse
all'elaborazione
di
un
testo
condiviso
il
più
possibile
e
che
oggi,
finalmente,
è
all'esame
dell'Assemblea.
In
particolare
il
testo
uscito
dalla
Commissione
giustizia
è
teso
a
rendere
più
agevole
e
celere
la
procedura
per
l'ottenimento
del
divorzio,
eliminando
le
eccessive
complessità
che
fanno
torto
alla
volontà
dei
coniugi
che
abbiano
maturato
la
decisione
di
porre
fine
al
loro
matrimonio.
In
particolare
si
prevede
la
riduzione
da
tre
ad
un
anno
del
termine
dall'inizio
della
separazione
per
la
sentenza
di
divorzio.
Il
termine
è
peraltro
ridotto
a
sei
mesi
in
caso
di
separazione
consensuale.
Inoltre,
come
anche
proposto
da
SEL,
si
anticipa
lo
scioglimento
della
comunione
dei
beni
tra
marito
e
moglie
che
attualmente
consegue
al
passaggio
in
giudicato
della
sentenza
di
separazione.
Lo
si
anticipa
al
momento
in
cui
il
presidente
del
tribunale
autorizza
i
coniugi
a
vivere
separati.
L'articolo
191
del
codice
civile,
infatti,
nell'attuale
formulazione
comporta
che
tutti
i
beni
acquisiti
dai
coniugi
continuino
a
ricadere
in
comunione
pur
essendo
venuta
meno
la
loro
convivenza
ed
essendosi
quindi
distinte
le
posizioni
personali
anche
in
ordine
alla
gestione
della
propria
esistenza.
Il
testo
della
Commissione
appare
in
armonia
con
la
legislazione
dei
Paesi
europei
più
evoluti
(Gran
Bretagna,
Francia,
Germania,
ad
esempio)
e
con
la
maggioranza
comunque
dei
Paesi
europei,
essendo
patrimonio
comune
oramai
che
le
relazioni
patrimoniali
possono
proseguire
solo
con
il
costante
impegno
di
entrambi
i
coniugi,
con
il
rispetto
e
l'amore,
e
che
la
scelta
nel
senso
della
separazione
prima
e
dello
scioglimento
poi
non
possa
essere
certo
contrastata
e
penalizzata.
È
ora
che
il
Parlamento
adotti
finalmente
le
norme
che
attengono
ad
una
questione
di
civiltà
su
cui
il
Paese
da
troppo
tempo
attende
risposte.
Il
gruppo
SEL
in
questo
senso
farà
il
possibile
per
la
definitiva
approvazione
di
un
testo
che,
in
armonia
con
la
legislazione
degli
altri
Paesi
europei,
offra
soluzioni
a
quanti
chiedono
comprensibilmente
di
poter
sciogliere
il
matrimonio
in
anticipo
rispetto
ai
tre
anni
previsti
dalla
normativa
vigente
e
che
anticipi
lo
scioglimento
della
comunione
dei
beni
tra
marito
e
moglie
al
momento
in
cui
il
presidente
del
tribunale
autorizza
i
coniugi
a
vivere
separati,
previsioni
che,
come
già
illustrato,
intervengono
su
un
istituto
la
cui
disciplina,
per
come
stabilita
attualmente,
non
può
non
apparire
troppo
farraginosa
per
la
formalizzazione
delle
scelte
di
vita
maturate
con
la
separazione
e
che,
non
ultimo,
può
inevitabilmente
esasperare
il
conflitto.
Le
indagini
demoscopiche
e
i
sondaggi
effettuati
da
istituti
specializzati
nel
corso
dell'ultimo
quinquennio
ci
dicono
con
chiarezza
che
gli
italiani
in
larghissima
maggioranza,
anche
tra
quelli
che
professano
una
fede,
chiedono
che
il
Parlamento
approvi
al
più
presto
questa
normativa.
Sinistra
Ecologia
Libertà
è
convinta
che
si
debba
dare
una
risposta
positiva
a
tutte
quelle
famiglie
che
per
via
di
una
legislazione
farraginosa
soffrono
momenti
di
inutile
dolore
e
di
costi
economici
eccessivi.
Insomma
questo
è
un
passo
avanti
nel
campo
dei
diritti
civili.
Voglio
solo
sottolineare
che
tanti
altri
dobbiamo
farne
ancora.
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