Page 46 - Microsoft Word - DivorzioBreve.doc
P. 46
tutelare
l'unità
e
la
stabilità
della
famiglia
utilizzando
strumenti
normativi
e
legislativi
che
creino
ostacoli
allo
scioglimento
del
vincolo
matrimoniale
è
un
approccio
che
paradossalmente
discredita
e
lacera
la
stabilità
familiare.
Rimane,
dunque,
fermo
il
valore
della
difesa
della
famiglia,
intesa
come
luogo
di
relazioni
ed
affetti,
soprattutto
in
presenza
di
minori,
anche
quando
due
persone
decidono
di
non
poter
più
condividere
lo
stesso
percorso
di
vita.
La
famiglia
resta
quell'ambiente
in
cui
i
figli
hanno
diritto
di
restare
e
in
cui
i
genitori
devono
continuare
ad
assumere
nei
confronti
dei
loro
figli
le
loro
responsabilità
e
i
loro
doveri.
Di
fatto,
la
normativa
vigente
sul
divorzio
ha
generato,
non
solo
dei
costi
giudiziali
notevoli,
di
cui
devono
farsi
carico
lo
Stato
e
le
famiglie,
ma,
soprattutto,
dei
costi
sociali
alla
luce
delle
tensioni
che
possono
scaturire
nelle
famiglie
che
sono
costrette
a
convivere
lunghi
periodi
prima
di
giungere
al
divorzio.
Tali
tensioni
si
riversano
necessariamente
sull'armonia
familiare
e
ancor
più
sui
componenti
più
deboli,
come
i
bambini.
Senza
parlare
del
fatto
che
le
violenze
domestiche
il
più
delle
volte
nascono
molto
spesso
da
questi
contesti.
Il
testo
che
oggi
ci
apprestiamo
a
votare
è
un
provvedimento
di
mediazione
tra
diversi
punti
di
vista.
Nel
nostro
panorama
nazionale
esiste,
ed
è
legittimo
che
esista,
il
convincimento
di
coloro
che
pensano
che
il
divorzio
rappresenti
un'opportunità
da
non
favorire.
È
assolutamente
fisiologico
che
esistano
convincimenti
di
tipo
confessionale,
religioso,
cattolico,
per
i
quali
il
matrimonio
è
indissolubile.
Ma,
nel
nostro
ordinamento,
il
divorzio
è
ormai
una
realtà
indiscutibile,
e
pare
di
tutta
evidenza
che
il
passaggio
da
tre
anni
a
un
anno
o
a
sei
mesi
in
caso
di
separazione
consensuale,
non
determini
un
aumento
delle
separazioni
o
dei
divorzi
e
non
impedisca,
in
alcun
modo,
le
riconciliazioni.
Il
verificarsi
di
eventuali
riconciliazioni
è,
infatti,
dovuto
per
effetto
di
un
convincimento
personale
dei
protagonisti
della
vicenda
e
non
per
effetto
di
un
intervento
legislativo
che
imponga
scelte
di
un
certo
genere
o
scelte
di
un
altro
genere.
È
importante
che
il
Parlamento
abbia
affrontato
un
tema
così
sentito
dai
cittadini,
che
tocca
le
vite
quotidiane
di
migliaia
e
migliaia
di
persone,
portando
fino
in
fondo
le
suddette
disposizioni
di
modifica
della
normativa
vigente,
per
modernizzare
e
rendere
la
legislazione
del
nostro
Paese
sicuramente
più
vicina
a
quella
della
maggior
parte
dei
Paesi
europei.
Quello
che
ora
questo
Parlamento
si
appresta
ad
approvare
è
un
provvedimento
in
grado
di
fornire
gli
strumenti
idonei
a
tutte
quelle
famiglie
che
vivono
situazioni
difficili
e
tormentate.
Non
dobbiamo
correre
il
rischio
di
rinchiudere
la
famiglia
all'interno
di
un
modello
vecchio
e
tradizionale,
mettendola
in
crisi,
rendendola
marginale
e
privandola
della
possibilità
di
essere
accolta
dalle
nuove
generazioni.
Al
contrario,
il
valore
della
famiglia
deve
essere
colto
nelle
sue
più
ampie
trasformazioni
e
le
caratteristiche
che
la
famiglia
italiana
ha
oggi
acquisito
devono
diventare
un
valore,
una
risorsa
per
la
legislazione
di
questo
Paese.
Signora
Presidente,
onorevoli
colleghi,
come
detto,
ci
accingiamo
a
varare
definitivamente
una
legge
storica,
che
segna
il
passaggio
definitivo
dell'Italia
da
Paese
arretrato
e
paralizzato
sui
temi
etici,
a
Paese
finalmente
maturo,
in
grado
di
affrontare
senza
infingimenti
e
ipocrisie
questioni
che
gli
italiani
vivono
sulla
loro
pelle
più
di
quanto
pensiamo
o
siamo
in
grado
di
immaginare.
Per
questi
motivi,
il
gruppo
di
Forza
Italia
voterà
a
favore
di
questo
provvedimento,
pur
lasciando
libertà
di
coscienza
ai
parlamentari
per
rispetto
alle
diverse
sensibilità
presenti
nel
nostro
gruppo
(Applausi
dei
deputati
del
gruppo
Forza
Italia
–
Il
Popolo
della
Libertà
–
Berlusconi
Presidente
–
Congratulazioni).
ALFONSO
BONAFEDE.
Grazie
Presidente,
a
distanza
di
quasi
un
anno
da
quando
la
proposta
sul
cosiddetto
divorzio
breve
è
arrivata
alla
Camera
per
la
prima
lettura,
oggi
46