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più
avanti
ancora,
nuovamente,
dirò.
Quindi,
voglio
ricordare
e
credo
che
sia
giusto
fare
un
«cappello»
introduttivo
rispetto
a
questo
ennesimo
provvedimento,
rispetto
al
quale
anche
noi
siamo
assolutamente
convinti
che
il
tema
della
carcerazione
preventiva
sia
un
tema
che
vada
affrontato,
e
che
vada
affrontato
con
grande
serietà.
Siamo
assolutamente
convinti
che
oggi
assistiamo
ad
un
abuso
nell'utilizzo
della
carcerazione
preventiva,
che
probabilmente
dovrebbe
portare,
e
in
parte
porta,
con
questo
provvedimento,
a
trovare
delle
soluzioni
e
a
trovare
degli
accorgimenti
tali
per
cui
l'istituto
della
carcerazione
preventiva
non
venga,
come
oggi
avviene,
assolutamente
snaturato
rispetto
alla
funzione
dell'istituto
stesso.
Sappiamo
benissimo
che
la
carcerazione
preventiva
è
un
istituto
che
ha
evidentemente
una
funzione
cautelare,
una
funzione
di
prevenzione
dei
reati,
una
funzione
di
tutela
dalla
pericolosità
sociale,
che
oggi
è
diventato
purtroppo
una
sorta
di
anticipazione
dell'espiazione
della
pena
e
che
meriterebbe,
quindi
pertanto,
alcuni
accorgimenti
che
in
parte
vengono
presi,
ma
riteniamo
che
il
presupposto
rispetto
al
quale
si
introduce
questo
nuovo
provvedimento
non
risolverà
nuovamente
il
problema
del
sovraffollamento
delle
carceri.
Ricordavo
prima
la
legge
dell'ex
Ministro
Alfano
del
2010,
la
possibilità
di
poter
scontare
gli
ultimi
dodici
mesi
di
carcere
ai
domiciliari,
provvedimento
poi
successivamente
modificato
attraverso
un
altro
provvedimento
da
parte
dell'ex
Ministro
Severino,
che
portò
da
dodici
a
diciotto
mesi
la
possibilità
di
poter
scontare
gli
ultimi
diciotto
mesi
non
più
in
carcere,
ma
ai
domiciliari.
Si
tratta
di
provvedimenti
che
noi
abbiamo
definito
come
provvedimenti
«svuotacarceri»,
che
non
hanno
risolto
il
problema
del
sovraffollamento
delle
carceri,
ma
che
hanno
creato
maggiore
insicurezza,
che
hanno
svilito
un
principio
fondamentale
che
è
il
principio
della
certezza
della
pena,
che
hanno
garantito
impunità
a
chi
ha
commesso
reati,
che
hanno
svilito
il
lavoro
delle
forze
dell'ordine
e
che
soprattutto
non
hanno
risolto
il
problema
del
sovraffollamento
delle
carceri.
Noi
oggi
introduciamo
questo
ennesimo
provvedimento,
consapevoli
del
fatto
che
al
Senato
pende
un
altro
provvedimento
che
era
iniziato
con
l'ex
Ministro
della
giustizia
del
Governo
Monti,
il
Ministro
Severino,
proseguito
poi
con
il
Ministro
Cancellieri.
Mi
riferisco
al
disegno
di
legge
sulle
pene
alternative
al
carcere
e
sulla
messa
alla
prova,
approvato
dalla
Camera
e
che
oggi
pende
al
Senato.
Nel
frattempo,
abbiamo
approvato
un
nuovo
decreto-‐legge,
sempre
da
parte
del
Ministro
Cancellieri,
in
materia
di
pene
alternative
al
carcere
e
in
materia
di
domiciliari,
provvedimento,
anch'esso,
che
non
ha
partorito
quei
risultati
inerenti
al
tema
del
sovraffollamento
delle
carceri.
Abbiamo
avuto
nel
frattempo
il
messaggio
del
Capo
dello
Stato,
il
7
ottobre,
che
ha
portato
negli
ultimi
due
mesi
la
Commissione
giustizia
ad
occuparsi
nuovamente
e
ancora
esclusivamente
di
carceri
attraverso
tutta
una
serie
di
audizioni.
È
stata
elaborata
una
relazione
da
parte
della
maggioranza,
vi
è
una
relazione
da
parte
delle
opposizioni.
Quindi,
vi
è
tutta
una
serie
di
provvedimenti.
Questo
è
l'ennesimo
provvedimento
sulla
carcerazione
preventiva
che
viene
introdotto.
Pendono
in
Commissione
giustizia
alla
Camera
delle
nuove
proposte
di
legge
per
poter
andare
ad
incidere
–
e
ce
lo
ha
ricordato
prima
il
collega
Farina
–
in
materia
di
sostanze
stupefacenti,
prevedendo
sostanzialmente
lo
smantellamento
della
legge
Fini-‐Giovanardi.
Quindi,
abbiamo
tantissimi
provvedimenti,
tantissime
norme.
Nel
frattempo,
il
Ministro
Cancellieri
ha
annunciato
che
è
in
corso
di
elaborazione
da
parte
del
Governo
un
«pacchetto
carceri»
a
cui
dovrebbe
essere
accompagnata
anche
tutta
una
serie
di
riforme
in
materia
di
giustizia
civile
e
giustizia
penale.
Tra
l'altro,
saremmo
anche
interessati
a
capire
quando,
se
e
come
questo
pacchetto
carceri
verrà
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