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attraverso
una
norma
punitiva
o
una
norma
che
mini
le
prerogative
della
Costituzione,
ma
attraverso
un
testo
equilibrato
che
garantisca
l'interesse
del
cittadino
ad
essere
risarcito
dallo
Stato,
attraverso
un
testo
che
corrisponda
alle
censure
che
ci
vengono
dalla
Corte
di
giustizia
europea.
Non
è
una
questione
-‐
l'ho
sentita
evocare
-‐
di
penna
tremolante
del
magistrato,
ma
vi
è
l'esigenza
che
il
magistrato
si
attenga
a
dei
principi
chiari,
rigorosi,
puntuali
e,
soprattutto,
specificati
all'interno
di
questo
provvedimento.
Secondo
qualcuno
i
principi
liberali
sarebbero
travolti
da
questa
norma.
Io
sono
stato
uno
dei
più
grandi
sostenitori
di
un'evoluzione
e
di
un
cambio
di
passo
rispetto
alla
legge
Vassalli
e
sono
orgoglioso
di
essere
oggi
in
quest'Aula
per
poter
fare
finalmente
questo
cambio
di
passo
e
poter
varare
questa
novità.
Alla
Camera,
nella
scorsa
legislatura,
si
è
discusso
moltissimo
in
Commissione.
Veti
reciproci
hanno
impedito
di
fare
un
passo
avanti.
Oggi
attraverso
l'impegno
del
relatore,
del
Presidente
e
dei
commissari
della
Commissione
giustizia
siamo
arrivati
ad
avere
un
testo
in
Aula.
Potrà
essere
modificato:
il
Governo
anche
attraverso
i
pareri
dimostrerà
che
alcuni
emendamenti
verranno
accolti,
però
è
un
orgoglio
arrivare
in
questa
sede
ad
auspicare
che
attraverso
il
voto
di
questo
Parlamento
si
possa
anche
impedire
quello
che
è
stato
in
alcune
circostanze
evocato,
cioè
un
provvedimento
di
urgenza
per
andare
incontro
alle
censure
che
vengono
rivolte
al
nostro
Paese
e
per
impedire
che
venga
attivata
una
procedura
di
infrazione
nei
confronti
del
nostro
Paese.
Alcune
osservazioni
sugli
emendamenti
le
svolgerò
successivamente
facendo
alcune
puntualizzazioni,
soprattutto
sui
rilievi
svolti
dal
senatore
Caliendo
sull'articolo
4.
Non
è
vero
che
il
Governo
non
ha
mai
evidenziato
la
sua
posizione
sull'articolo
4.
In
Commissione
c'era
un
emendamento
soppressivo
dell'articolo
4
presentato
dal
senatore
Giarrusso.
Il
Governo
aveva
espresso
parere
favorevole,
ma
il
senatore
Giarrusso
però,
per
una
scelta
legittima,
ha
ritirato
l'emendamento.
Oggi
chiaramente
il
Governo
è
coerente
con
questa
sua
posizione
e
presenta
l'emendamento
soppressivo.
Mi
pare
che
il
lavoro
in
Commissione
sia
stato
proficuo
e
abbia
fatto
fare
passi
avanti
nell'avvicinamento
delle
posizioni.
Auspico
che
il
lavoro
di
quest'Aula
consenta
di
giungere
ad
un
testo
che
non
deve
essere
di
compromesso,
ma
soprattutto
di
equilibrio.
(Applausi
dal
Gruppo
NCD).
PRESIDENTE.
Comunico
che
è
pervenuto
alla
Presidenza,
ed
è
in
distribuzione,
il
parere
espresso
dalla
5a
Commissione
permanente
sul
disegno
di
legge
in
esame
e
sui
relativi
emendamenti,
che
verrà
pubblicato
in
allegato
al
Resoconto
della
seduta
odierna.
Onorevoli
colleghi,
sono
state
presentate
richieste
di
votazioni
a
scrutinio
segreto
sui
seguenti
emendamenti:
2.104,
2.117,
2.120,
2.130,
3.101,
5.100,
5.103,
6.101,
6.104
e
8.0.100.
Con
riguardo
a
tali
richieste,
la
Presidenza
ritiene
ammissibile
la
votazione
a
scrutinio
segreto,
ai
sensi
dell'articolo
113,
comma
4,
del
Regolamento,
esclusivamente
per
gli
emendamenti
attinenti
all'articolo
24
della
Costituzione,
che
demanda
alla
legge
il
compito
di
stabilire
le
condizioni
e
i
modi
per
le
riparazioni
degli
errori
giudiziari.
Ritiene
pertanto
accoglibile
il
voto
segreto
sui
seguenti
emendamenti:
2.104,
a
firma
della
senatrice
Stefani,
che
definisce
l'ambito
della
colpa
grave;
2.117,
a
firma
del
senatore
Caliendo,
che
estende
la
colpa
grave
anche
ai
casi
in
cui
non
si
tiene
conto,
senza
specifica
motivazione,
delle
pronunce
delle
sezioni
unite
della
Corte
di
cassazione;
2.130,
a
firma
del
senatore
Caliendo,
che
definisce
le
modalità
di
determinazione
della
manifesta
violazione
del
diritto
dell'Unione
europea,
con
particolare
riguardo
alla
giurisprudenza
della
Corte
di
giustizia.
Non
è
invece
ammissibile
il
voto
segreto
sull'emendamento
3.101,
che
si
limita
ad
ampliare
il
termine
di
decadenza
per
la
proposizione
dell'azione
di
responsabilità
civile,
nonché,
in
generale,
sugli
emendamenti
volti
a
modificare
i
contenuti
e
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