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PRESIDENTE.
Ne
ha
facoltà.
GAETTI
(M5S).
Chiediamo
che
le
votazioni
vengano
effettuate
a
scrutinio
simultaneo
mediante
procedimento
elettronico.
PRESIDENTE.
Invito
il
senatore
Segretario
a
verificare
se
la
richiesta
risulta
appoggiata
dal
prescritto
numero
di
senatori.
(La
richiesta
risulta
appoggiata).
Indìco
la
votazione
nominale
con
scrutinio
simultaneo
dell'emendamento
3.100,
presentato
dal
senatore
Cappelletti
e
da
altri
senatori.
(Segue
la
votazione).
Il
Senato
non
approva.
(v.
Allegato
B).
Indìco
la
votazione
nominale
con
scrutinio
simultaneo
dell'emendamento
3.101,
presentato
dai
senatori
Stefani
e
Centinaio.
(Segue
la
votazione).
Il
Senato
non
approva.
(v.
Allegato
B).
Indìco
la
votazione
nominale
con
scrutinio
simultaneo
dell'emendamento
3.102,
presentato
dal
senatore
Cappelletti
e
da
altri
senatori.
(Segue
la
votazione).
Il
Senato
non
approva.
(v.
Allegato
B).
Indìco
la
votazione
nominale
con
scrutinio
simultaneo
dell'articolo
3.
(Segue
la
votazione).
Il
Senato
approva.
(v.
Allegato
B).
Passiamo
all'esame
dell'articolo
4,
sul
quale
sono
stati
presentati
emendamenti
che
si
intendono
illustrati
e
su
cui
invito
il
relatore
ed
il
rappresentante
del
Governo
a
pronunziarsi.
BUEMI,
relatore.
Esprimo
parere
favorevole
sull'emendamento
4.700.
Il
4.100
è
ritirato
e
per
l'emendamento
4.101
invito
i
presentatori
a
ritirarlo,
altrimenti
il
parere
è
contrario.
COSTA,
vice
ministro
della
giustizia.
Esprimo
parere
conforme.
PRESIDENTE.
Passiamo
alla
votazione
dell'emendamento
4.700.
CALIENDO
(FI-‐PdL
XVII).
Domando
di
parlare
per
dichiarazione
di
voto.
PRESIDENTE.
Ne
ha
facoltà.
CALIENDO
(FI-‐PdL
XVII).
Signor
Presidente,
il
Governo
ha
richiamato
l'emendamento
Giarrusso
in
Commissione
dicendo
che
non
tenevo
conto
del
comportamento
del
Governo.
Io
ne
tengo
conto:
il
Governo
ha
presentato
una
serie
di
emendamenti
in
Commissione
e
non
ha
presentato
l'emendamento
soppressivo
di
questo
articolo,
che
non
è
stato
toccato
da
nessuno
di
noi.
Badate,
questo
articolo
non
stabilisce
che
la
sentenza
di
condanna
nei
confronti
dello
Stato
fa
stato
nel
giudizio
di
rivalsa
o
disciplinare,
ma
fa
stato
solo
relativamente
all'accertamento
dei
fatti.
Non
si
può
pensare
che
il
giudice
possa
mettere
in
dubbio
l'accertamento
dei
fatti
già
passati
in
giudicato,
salva
la
valutazione
sotto
il
profilo
soggettivo
della
colpa
grave
e
dell'inescusabilità
e
sotto
il
profilo
dell'azione
di
rivalsa
e
del
procedimento
disciplinare.
Com'è
possibile
dare
un
segnale
di
questo
tipo,
ovvero
che
la
sentenza
in
questione
non
faccia
stato
nemmeno
sotto
il
profilo
dell'accertamento
dei
fatti?
Il
Governo
improvvisamente
decide
di
togliere
anche
questo.
Vi
rendete
conto?
Ribelliamoci
tutti
astenendoci
dal
votare
secondo
indicazione
di
Gruppo.
Questa
è
una
cosa
che
vale
per
tutti
noi,
indipendentemente
dalla
conoscenza
del
diritto
e
del
giudizio;
per
i
principi
elementari
del
vivere
civile
in
una
società
corretta.
Quando
vi
è
stata
una
condanna
passata
in
giudicato
dello
Stato
in
cui
si
è
accertato
il
fatto,
le
conseguenze
del
giudizio
di
rivalsa
e
disciplinare
che
tengono
poi
conto
dell'elemento
soggettivo
verranno
poi
valutate;
ciò
che
non
è
discutibile
è
solo
il
fatto
che
è
stato
accertato.
Se
volete
votare
a
favore
del
Governo,
allora
veramente
la
regola
della
maggioranza
va
contro
anche
la
logica.
(Applausi
dal
Gruppo
FI-‐PdL
XVII).
FALANGA
(FI-‐PdL
XVII).
Domando
di
parlare
per
dichiarazione
di
voto
in
dissenso
dal
mio
Gruppo.
PRESIDENTE.
Ne
prendo
atto
e
le
do
la
parola.
FALANGA
(FI-‐PdL
XVII).
Io
credo
che
il
Governo
abbia
sopperito
ad
un
grave
errore,
perché
prevedere
che
la
decisione
del
166