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molto
triste
per
migliaia
di
famiglie
nel
nostro
Paese
che
ieri,
dopo
tanti
anni,
attendevano
giustizia
e
non
l'hanno
avuta.
È
stato
detto
che
questa
legge
non
risolverà
i
problemi
della
giustizia,
non
darà
giustizia
alle
migliaia
di
morti
per
l'amianto.
Servono
altre
leggi
e
servono
adesso.
Noi
del
Movimento
5
Stelle
rivendichiamo
di
avere
fatto
il
nostro
dovere
nei
confronti
dei
cittadini
che
ci
hanno
mandato
qui
e
che
si
aspettavano
che
il
Parlamento
varasse
una
legge
di
questo
tipo,
una
legge
giusta.
Non
dobbiamo
dimenticare
che
l'articolo
1,
originario
di
questa
legge,
prevedeva
un'infamia:
il
tentativo
di
aggredire
direttamente
i
singoli
giudici.
Grazie
a
noi
non
è
passato.
Noi
abbiamo
svolto
il
nostro
ruolo
di
opposizione,
di
grande
forza
politica
responsabile
di
questo
Paese
affinché
questa
legge
non
fosse
una
beffa
per
i
cittadini
che
aspettano
giustizia
e
il
tentativo
di
una
vendetta
contro
i
magistrati
che
fanno
il
proprio
dovere.
Non
sarà
una
legge
perfetta,
non
sarà
la
migliore
legge
esitata
da
un
Parlamento,
ma
sicuramente
non
è
quella
porcata
che
qualcuno,
che
in
questa
sede
invoca
le
caste
a
sproposito,
voleva
e
auspicava.
E
se
non
è
quella
porcata,
voi
sapete
che
è
grazie
a
noi.
Il
Movimento
5
Stelle
c'è
e
non
si
tira
indietro
davanti
alle
proprie
responsabilità
quando
c'è
la
volontà
di
confrontarsi,
quando
non
c'è
il
muro.
E
questa
volta
il
muro
non
lo
abbiamo
trovato,
e
lo
sapete.
Quindi
noi
voteremo
a
favore
di
questo
disegno
di
legge.
Presenteremo
comunque
emendamenti
alla
Camera
perché
ci
sono
aspetti
che
non
condividiamo
e
non
ci
convincono,
ma
è
il
gioco
della
democrazia
parlamentare
che
noi
accettiamo.
Ciò
che
non
accettiamo
è
che
da
domani
si
possa
pensare
che
i
problemi
della
giustizia
con
questa
legge
sono
finiti.
Noi,
da
oggi,
dobbiamo
cominciare
ad
affrontarli
perché
abbiamo
3000
morti
che
chiedono
giustizia.
Dobbiamo
affrontare
il
problema
della
prescrizione
e
lo
dobbiamo
fare
oggi,
senza
giochetti
«la
Camera
ha
iniziato...
noi
non
lo
possiamo
fare...»
Non
è
così.
È
un
anno
e
mezzo
che
quando
le
cose
non
vogliono
essere
fatte
si
dice
che
dipende
dal
fatto
che
la
Camera
ha
già
iniziato
a
farle.
Le
possiamo
fare,
caro
Presidente,
perché
quando
le
cose
si
vogliono
fare,
si
fanno.
Poiché
tutti
avete
manifestato
sdegno
per
le
ingiustizie
che
in
questo
momento
stanno
patendo
migliaia
di
famiglie
e
per
gli
altri,
i
malati
che
stanno
morendo
di
quel
male
terribile
causato
da
un'impresa
assassina
-‐
perché
le
procure
adesso
stanno
procedendo
per
omicidio
-‐,
vi
invitiamo
a
trasformare
questa
giusta
indignazione
in
un
fatto
concreto:
la
calendarizzazione
immediata
della
prescrizione.
Infatti,
la
prescrizione
applicata
ieri
non
è
figlia
dei
giudici,
ma
il
parto
malato
di
queste
Aule,
il
parto
di
una
politica
malata
che
manda
in
prescrizione
la
maggior
parte
dei
nostri
processi,
perché
prescrizione
vuol
dire
impunità.
Ma
noi
l'impunità
non
la
tollereremo
mai
più.
(Applausi
dal
Gruppo
M5S
e
della
senatrice
Bencini).
CALIENDO
(FI-‐PdL
XVII).
Domando
di
parlare
per
dichiarazione
di
voto.
PRESIDENTE.
Ne
ha
facoltà.
CALIENDO
(FI-‐PdL
XVII).
Signor
Presidente,
questo
provvedimento
ha
recepito
la
maggior
parte
degli
emendamenti
che
il
Gruppo
di
Forza
Italia
aveva
presentato
e
l'individuazione
dei
casi
di
colpa
grave
è
dovuta
proprio
agli
emendamenti
del
nostro
Gruppo.
Tuttavia
questo
provvedimento
appare
un
po'
squilibrato,
sembra
la
veste
di
Arlecchino
perché
dà
una
serie
di
indicazioni
in
contrasto
le
une
con
le
altre.
Noi
dobbiamo
renderci
conto
che
nel
nostro
Paese
esiste
un
principio
fondamentale,
richiamato
da
questa
legge:
lo
Stato
risponde
dei
danni
causati
da
errori
del
giudice
solo
quando
il
giudice
li
ha
commessi
per
dolo
o
colpa
grave.
Non
esiste
una
responsabilità
dello
Stato
scissa
dalla
responsabilità
del
giudice.
Questo
è
stato
uno
dei
primi
equivoci.
Anche
il
Governo
a
volte
ha
fatto
riferimento
a
questa
distinzione,
fondandosi
sulla
sentenza
europea
che
aveva
affermato
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