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domanda
di
rivalsa
a
tre
anni,
nonché
il
quantum
della
stessa
alla
metà
di
un'annualità
di
stipendio.
In
conclusione,
è
opportuno
sottolineare
come
il
quadro
normativo
che
stiamo
realizzando
allinei
perfettamente
l'Italia
agli
ordinamenti
degli
altri
Paesi
europei,
sani
l'infrazione
di
cui
alla
condanna
della
Corte
di
giustizia
del
novembre
2011
e
ci
consenta
di
riacquisire
un'ulteriore
fetta
di
credibilità
in
Europa
e
nel
contesto
internazionale
rispetto
ad
un
sistema
giustizia
che
deve
connotarsi,
irrinunciabilmente,
come
tutela
dei
diritti,
ma
la
cui
efficienza
ed
indipendenza
sono
anche
fattori
di
competitività.
Era
importante,
tuttavia,
superare
la
percezione
che
l'indipendenza
della
magistratura,
istituzione
pertanto
dotata
di
un
proprio
organo
di
autogoverno,
nonché
la
scarsa
applicazione
della
legge
Vassalli
in
questi
vent'anni
equivalessero
ad
una
sorta
di
immunità,
in
un
contesto
in
cui
i
sentimenti
antistato
rischiano
di
minare
quel
rapporto
di
consapevole
fiducia
che
deve
legare
il
cittadino
e
le
istituzioni
contro
il
rischio
di
disgregazione
sociale
e
contro
la
minaccia
ad
una
compiuta
responsabilità
civile
e
collettiva.
Nel
dichiarare
il
voto
favorevole
del
Gruppo
del
Partito
Democratico,
in
un
più
ampio
intento
riformatore,
rimane
aperto,
tuttavia,
il
dibattito
sulla
tempestività
della
giustizia
e
sull'ingorgo
dei
procedimenti
pendenti
in
attesa.
Rimane
inoltre
aperto
il
dibattito
sui
tempi
di
prescrizione
dei
reati
e
sulla
capacità
di
organizzazione
efficiente
dell'ufficio
del
giudice
-‐
giustizia
ritardata,
questa,
che
è
stata
oggetto
di
numerosi
richiami
da
parte
delle
Corti
europee,
dei
quali
il
Paese
ha
cominciato
a
farsi
carico
in
attuazione
del
principio
del
giusto
processo
-‐
e
di
un
servizio,
quello
della
giustizia,
che
è
fondamento
e
garanzia
di
una
democrazia
basata
sulla
tutela
delle
parti
più
deboli,
di
una
legge
uguale
per
tutti
e
del
potere
legittimo
di
un
giudice
che
resta
indipendente,
al
di
sopra
delle
parti
e
in
grado
di
rendere
effettiva
ed
inviolabile
la
tutela
giurisdizionale.
(Applausi
dal
Gruppo
PD).
Saluto
ad
una
rappresentanza
di
studenti
PRESIDENTE.
Saluto,
a
nome
dell'Assemblea,
la
rappresentanza
di
docenti
e
studenti
della
Scuola
di
Scienze
Politiche
«Cesare
Alfieri»
dell'Università
degli
studi
di
Firenze,
che
sta
seguendo
i
nostri
lavori.
(Applausi).
Ripresa
della
discussione
dei
disegni
di
legge
nn.
1070,
315
e
374
(ore
11,27)
PRESIDENTE.
Procediamo
dunque
alla
votazione.
GAETTI
(M5S).
Domando
di
parlare.
PRESIDENTE.
Ne
ha
facoltà.
GAETTI
(M5S).
Chiediamo
che
la
votazione
venga
effettuata
a
scrutinio
simultaneo,
mediante
procedimento
elettronico.
PRESIDENTE.
Invito
il
senatore
Segretario
a
verificare
se
la
richiesta
risulta
appoggiata
dal
prescritto
numero
di
senatori.
(La
richiesta
risulta
appoggiata).
Indìco
la
votazione
nominale
con
scrutinio
simultaneo
del
disegno
di
legge
n.
1070,
nel
testo
emendato.
(Segue
la
votazione).
Proclamo
il
risultato
della
votazione
nominale
con
scrutinio
simultaneo:
196
Senatori
presenti
Senatori
votanti
Maggioranza
Favorevoli
Contrari
Astenuti
Il
Senato
approva.
assorbiti
i
disegni
di
legge
nn.
315
e
374.
(v.
Allegato
A).
ALLEGATO
A
DISEGNI
DI
LEGGE
DICHIARATI
ASSORBITI
A
SEGUITO
DELL'APPROVAZIONE
DEL
DISEGNO
DI
LEGGE
N.
1070
(*)
DISEGNO
DI
LEGGE
Modifiche
alla
legge
13
aprile
1988,
n.
117,
in
materia
di
responsabilità
civile
dei
magistrati
(315)
ARTICOLO
1
Art.
1.
1.
Alla
legge
13
aprile
1988,
n.
117,
sono
apportate
le
seguenti
modificazioni:
a)
all'articolo
2,
comma
1,
le
parole:
«contro
lo
Stato»
sono
soppresse;
228
227
114
150
51
26
Risultano
pertanto