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ANDREA
MAZZIOTTI
DI
CELSO.
Grazie
Presidente.
Onorevoli
colleghi,
abbiamo
già
avuto
una
serie
di
scambi
nel
dibattito
di
oggi.
Partirei
da
quello
che
ha
appena
detto
il
collega
Molteni.
La
riforma
che
oggi
noi
portiamo
avanti
è
stata
sicuramente
sollecitata
anche
da
quello
che
è
successo
in
quest'Aula.
È
indubbio
che
la
necessità
di
intervenire
e
di
riformare
finalmente
la
responsabilità
civile
è
stata
segnalata,
da
un
lato,
dall'Europa
e,
dall'altro,
da
una
serie
di
circostanze,
tra
le
quali
indubbiamente
c’è
stato
anche
il
voto
segreto
a
cui
abbiamo
assistito,
che
è
stato
il
frutto
del
fatto
che
qui
per
moltissimi
anni
ci
si
è
rifiutati
di
affrontare
il
problema.
Infatti,
la
giustizia
e
la
responsabilità
dei
magistrati
erano
un
tabù,
così
come
tutto
il
resto
dell'argomento
giustizia,
per
la
divisione
esistente
tra
centrodestra
e
centrosinistra
su
questo
argomento
che
ha
fatto
sì
che
ci
andassero
di
mezzo
i
cittadini.
Infatti,
per
anni
si
è
ripetuto
il
fatto
che
il
sistema
della
legge
Vassalli
non
funzionava,
che
i
cittadini
non
erano
adeguatamente
risarciti,
che
i
magistrati
andavano
responsabilizzati.
Ma
è
indubbio
che
in
questi
anni
il
tema
è
stato
congelato
dal
fatto
che
contro
i
magistrati
erano
Berlusconi
e
Forza
Italia
e,
conseguentemente,
la
difesa
dei
magistrati
è
stata
strenuamente
portata
avanti
dal
centrosinistra
e
il
risultato
è
stato
la
totale
inattività
del
Parlamento
su
questo
argomento.
PRESIDENZA
DEL
VICEPRESIDENTE
SIMONE
BALDELLI
(ore
21,25).
ANDREA
MAZZIOTTI
DI
CELSO.
Si
è
arrivati
a
una
situazione
in
cui
l'Europa,
da
un
lato,
e
una
parte
di
questo
Parlamento,
dall'altro,
votando
con
voto
segreto
un
emendamento,
hanno
di
fatto
costretto
ad
andare
avanti.
Ed
è
un
fatto
sicuramente
positivo.
La
legge
è
una
legge
equilibrata,
è
una
legge
che
porta
finalmente
al
risarcimento
dei
nostri
cittadini.
Giustamente
il
Ministro
Orlando
prima
ha
detto
che
non
si
poteva
prevedere
un
risarcimento
integrale
per
i
cittadini
danneggiati
dagli
errori
giudiziari
in
materia
di
diritto
comunitario
e
non
prevederlo
in
materia
di
diritto
italiano.
Quindi,
è
stato
giustissimo
fare
una
riforma
generale.
A
mio
modo
di
vedere,
è
stato
anche
giusto
non
introdurre
la
responsabilità
diretta,
perché
–
ed
è
un'opinione
tra
le
due
che
si
contrappongono
sempre
su
questo
argomento
–
credo
che
introdurre
la
responsabilità
diretta
possa
determinare
condizionamenti
nella
magistratura.
Tutti
i
Paesi
che
hanno
scelto
di
adottare
il
principio
dell'immunità
dei
magistrati,
lo
hanno
compiuto
e
motivato
sul
fatto
che
sicuramente
con
un'azione
diretta,
con
la
possibilità
dei
cittadini
di
agire
direttamente
contro
i
magistrati,
si
possono
creare
quei
condizionamenti
che
qualche
rappresentante
del
MoVimento
5
Stelle
prima
ha
detto
potrebbero
verificarsi
persino
con
questa
legge.
Ecco,
io
credo
che
la
soluzione
sia
giusta,
ossia
la
soluzione
che
prevede
una
piena
responsabilità
dello
Stato
da
una
parte
e
una
limitazione
della
possibilità
di
agire
contro
il
magistrato
da
parte
dello
Stato
ai
casi
più
gravi.
L'esclusione
dell'azione
dei
cittadini
assicura
di
evitare
questi
condizionamenti.
Credo
per
questo
che
siano
state
totalmente
strumentali
le
affermazioni
che
abbiamo
sentito
da
parte
sempre
del
MoVimento
5
Stelle
sull'intenzione
della
maggioranza
di
condizionare
i
magistrati.
Ora,
io
davvero
credo
che
nessun
magistrato
di
questo
Paese
possa
sentirsi
condizionato
dal
rischio
che
una
sua
decisione
possa
essere
considerata
gravemente
e
inescusabilmente
negligente
da
due
magistrati,
quando
il
rischio
conseguente
a
una
condanna
è
un
risarcimento
pari
a
metà
dello
stipendio
pagato
in
rate
tali
per
cui
due
terzi
continua
a
prenderli.
Un
magistrato
che
si
siede
a
scrivere
una
decisione
dicendo:
attenzione,
se
scrivo
questa
decisione
particolarmente
male,
il
rischio
è
che
metà
del
mio
stipendio
andrà
a
rivalsa
allo
Stato,
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