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sulla
base
di
due
sentenze
consecutive,
in
quote
pari
a
un
terzo
del
mio
stipendio,
e
non
decide,
non
merita
di
fare
il
magistrato.
Non
ha
senso
pensare
che
qualcuno
possa
essere
condizionato
da
questo.
Quindi,
il
meccanismo
è
sicuramente
un
meccanismo
efficace
dal
punto
di
vista
della
tutela
dei
cittadini
e
rischia
di
essere,
semmai,
un
meccanismo
debole
proprio
nel
senso
di
non
condizionare
abbastanza
il
magistrato
che
decide.
Infatti,
il
rischio
è
un
rischio
tutto
sommato
limitato.
Credo
che
gli
effetti
di
questa
legge
saranno
sicuramente
positivi
perché
non
avremo
più
i
quattro
casi
in
vent'anni
di
condanna
al
risarcimento
e,
quindi,
non
avremo
più
una
situazione
di
giustizia
negata
per
restare
nel
tema
della
legge.
I
cittadini
potranno
essere
risarciti.
Penso,
come
ho
detto
prima
in
discussione,
che
per
assicurare
un'efficacia
vera
al
sistema
della
tutela
complessiva
dell'efficacia
della
magistratura,
sia
necessario
intervenire
sulla
responsabilità
disciplinare
perché
i
meccanismi
di
automatismo
tra
l'errore
giudiziario
grave
e
la
responsabilità
disciplinare
oggi
sono
insufficienti.
E
non
credo
che
sia
nell'interesse
del
sistema
rendere
povero
un
magistrato
che
sbaglia
una
serie
di
sentenze
o
che
adotta
dei
provvedimenti
cautelari
sbagliati.
Non
è
quello
l'interesse
del
sistema;
l'interesse
del
sistema
è
evitare
che
questo
si
ripeta
e,
quindi,
che
un
magistrato
che
sbaglia
ne
subisca
conseguenze,
sia
in
termini
di
carriera,
sia,
nei
casi
più
gravi
che
talvolta
abbiamo
visto,
anche
rimettendoci
il
posto.
Pertanto,
confermo
che
Scelta
Civica
voterà
a
favore
di
questa
legge
che
considera
un
passo
molto
importante
per
conformare
il
nostro
sistema
a
quello
di
tutti
gli
altri
ordinamenti
dell'Unione
europea,
ma
direi
anche
di
tutti
i
sistemi
occidentali.
Ma
continueremo
a
sostenere
di
fronte
al
Governo
la
necessità
di
un
intervento
efficace
anche
sul
piano
della
responsabilità
disciplinare
dei
magistrati
(Applausi
dei
deputati
del
gruppo
Scelta
Civica
per
l'Italia).
PRESIDENTE.
Ha
chiesto
di
parlare
per
dichiarazione
di
voto
l'onorevole
Daniele
Farina.
Ne
ha
facoltà.
DANIELE
FARINA.
Grazie
Presidente,
io
vorrei
innanzitutto
ricordare
che
la
nostra
discussione
sulle
linee
generali
su
questo
provvedimento
si
è
svolta
sottovuoto,
nel
generale
disinteresse,
non
solo
di
questa
Camera,
ma
anche
di
quegli
attori
che
con
i
loro
ardori
avevano
illuminato
i
lavori
del
Senato.
Certo,
lo
ricordiamo,
la
vicinanza
dei
drammatici
fatti
di
Francia
portava
allora,
giustamente,
lo
sguardo
altrove.
Ma
è
comunque
con
sorpresa
che
abbiamo
osservato
in
questi
giorni,
in
queste
ore,
il
riaccendersi
di
qualche
face.
Ma
sinceramente
non
mi
sembra
fiamma
vera,
anche
perché
sarebbe
fuoco
acrobatico
votare
lo
stesso
testo
favorevolmente
al
Senato
e
contrariamente
alla
Camera.
Altrettanto
acrobatico
è
quanto
andiamo
sentendo
in
particolare
dai
colleghi
della
Lega
che
motivano
il
loro
voto
contrario
anche
collegando
la
legge
Vassalli
e
i
rom.
Cosa
questo
c'entri
resta
un
mistero.
Già
in
sede
di
discussione
sulle
linee
generali
abbiamo
ricordato
come
non
ci
sfugga
la
particolarità
della
funzione
giurisdizionale
che
per
definizione
si
esplica
nella
risoluzione
di
conflitti
spesso
con
sacrificio
delle
aspettative
di
uno
o
più
soggetti
nell'applicazione
della
legge
civile
e
penale
e
come
conseguentemente
non
sfugga
neppure
l'esposizione
della
magistratura
di
fronte
alle
possibili
rivendicazioni
di
chi
abbia
visto
non
riconosciute
le
proprie
ragioni.
Tale
esposizione
dunque
è
meritevole
di
particolare
tutela
che,
tuttavia,
va
contemperata
con
il
diritto
del
cittadino
danneggiato,
ad
esempio
per
dolo
o
colpa
grave,
a
vedere
accolte
le
proprie
ragioni.
È
questo
un
provvedimento
che
riesce
a
soddisfare
entrambe
queste
condizioni
a
tutela
della
delicatezza
della
funzione
della
giurisdizione
che
è
interesse
del
cittadino
danneggiato ?
Per
rispondere
non
può
mancare
una
qualche
riflessione
sull'efficacia
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