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punti,
tra
i
quali
è
compresa
proprio
la
responsabilità
civile
dei
magistrati,
e
che,
per
circa
due
mesi,
sarà
aperto
un
forum
on
line
per
dibattere
sui
diversi
profili
sottesi
alla
riforma,
conviene
con
la
proposta
del
relatore
di
rinviare
a
settembre
il
seguito
dell'esame
dei
disegni
di
legge
in
titolo.
In
tal
modo,
il
lavoro
già
svolto
dalla
Commissione
potrà
essere
coordinato
con
i
contenuti
del
progetto
di
riforma
che
l'Esecutivo
è
in
procinto
di
mettere
a
punto.
Il
senatore
LUMIA
(PD)
ritiene
che
debbano
essere
accolte
le
proposte
del
relatore
e
del
rappresentante
del
Governo.
Dopo
aver
precisato,
a
nome
del
proprio
gruppo,
che
la
riforma
della
responsabilità
civile
dei
magistrati
non
può
prescindere
dalla
conferma
del
principio
della
responsabilità
indiretta,
fermo
il
diritto
di
rivalsa
dello
Stato
sul
singolo
magistrato,
osserva
che
alcune
questioni
debbono
ancora
trovare
una
soluzione
condivisa
tra
le
diverse
forze
politiche
e,
pertanto,
è
senz'altro
opportuno
un
rinvio
dei
lavori,
anche
alla
luce
dell'opportunità
di
coordinamento
con
i
propositi
di
riforma
annunciati
dal
Governo.
Il
senatore
CALIENDO
(FI-‐PdL
XVII)
non
ritiene
sussistano
le
condizioni
per
un
rinvio
dell'esame
dei
disegni
di
legge
sulla
responsabilità
dei
magistrati;
questi
sono
già
in
fase
di
discussione
avanzata
in
Commissione.
Inoltre,
ravvisa
una
contraddizione
tra
quanto
affermato
dal
vice
ministro
Costa
nella
seduta
di
ieri,
allorché
aveva
precisato
che,
allo
stato,
il
Governo
non
ha
ancora
predisposto
un
articolato
compiuto,
e
la
richiesta
di
sospensione
dei
lavori
in
tale
materia,
avanzata
dallo
stesso
Vice
ministro
nella
seduta
odierna.
Peraltro,
i
dodici
punti
della
preannunciata
riforma
della
giustizia
da
parte
del
Governo
potrebbero
investire
gran
parte
delle
materie
all'esame
della
Commissione.
Pertanto,
reitera
la
richiesta
affinché
il
Ministro
della
giustizia
intervenga
in
Commissione
a
riferire
non
solo
sulle
numerose
questioni
che
gli
erano
state
sottoposte
in
occasione
dello
svolgimento
delle
comunicazioni
sulle
linee
programmatiche
del
suo
dicastero,
ma
anche
sui
contenuti
specifici
della
riforma
appena
annunciata
e
sul
delicato
problema
della
riforma
della
geografia
giudiziaria.
Il
senatore
BARANI
(GAL)
rileva
che
il
popolo
sovrano,
attraverso
una
ormai
risalente
consultazione
referendaria,
si
espresse
a
favore
dell'introduzione
di
una
forma
di
responsabilità
diretta
dei
giudici
e
pertanto,
anche
a
tacere
di
altre
ragioni,
la
riforma
della
legge
Vassalli
non
dovrebbe
essere
procrastinata
oltremodo.
Il
senatore
GIARRUSSO
(M5S)
ritiene
che
non
possano
essere
condivise
le
ragioni
che
militerebbero,
secondo
il
relatore
e
il
vice
ministro
Costa,
in
favore
della
richiesta
di
rinvio
dell'esame
dei
disegni
di
legge
in
titolo.
Un
rallentamento
dei
lavori
della
Commissione
sulla
complessa
materia
della
responsabilità
dei
giudici,
in
concreto,
non
gioverebbe
al
Paese
e
al
sistema
istituzionale
in
questo
delicato
momento
storico.
La
senatrice
MUSSINI
(Misto-‐MovX)
chiede
delucidazioni
su
quali
dei
dodici
punti
dell'annunciata
riforma
governativa
della
giustizia
riguardino
precisamente
l'attività
legislativa
già
avviata
dalla
Commissione.
Ricorda,
poi,
che
nell'ambito
dell'esame
del
disegno
di
legge
europea
(Atto
Senato
1533)
è
stato
approvato
dalla
Camera
dei
deputati
un
emendamento
che
introduce,
di
fatto,
una
forma
di
responsabilità
diretta
dei
giudici.
E'
pertanto
evidente
che
si
impone
la
necessità
di
coordinare
tale
disposizione
non
solo
con
le
proposte
già
all'esame
della
Commissione,
ma
anche
con
il
disegno
di
legge
in
corso
di
definizione
da
parte
del
Governo.
Il
senatore
ALBERTINI
(NCD),
osservando
che
l'urgenza
della
riforma
della
legge
Vassalli
deriva
soprattutto
dalla
procedura
d'infrazione
pendente
sull'Italia
nonché
dalla
giurisprudenza
europea
e
che,
pertanto,
non
può
essere
procrastinata
a
lungo,
esprime
tuttavia
un
orientamento
favorevole
al
rinvio
della
votazione
sugli
emendamenti
accantonati
fino
alla
definizione
del
progetto
di
riforma
preannunciato
dal
Governo.
Auspica,
quindi,
che
entro
il
mese
di
70