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rappresentanti
dei
Gruppi
si
pronuncino
brevemente
circa
il
seguito
dell'esame
del
disegno
di
legge
n.
1626.
Infatti,
la
lettura
piana
dell'articolo
51
del
Regolamento
del
Senato
non
dovrebbe
consentire
regressioni
nella
fase
di
individuazione
del
testo
base
per
il
prosieguo
dei
lavori.
Appare,
invece,
assai
più
lineare
prendere
contezza
dei
risvolti
applicativi
del
disegno
di
legge
di
iniziativa
del
Governo
e,
se
del
caso,
esaminare
eventuali
emendamenti
che
possano
trasporne
la
portata
sul
testo
base
su
cui
la
Commissione
aveva
avviato
e
svolto
un
approfondito
lavoro
istruttorio.
Di
certo
vi
è
che
non
si
potrà
contravvenire
alle
deliberazioni
già
effettuate,
riproponendo
in
tutto
o
in
parte
emendamenti
già
posti
in
votazione.
Tenuto
conto
del
quadro
regolamentare,
dunque,
i
senatori
sono
invitati
a
prospettare
le
soluzioni
più
adeguate
al
seguito
dell'esame.
Ha
per
primo
la
parola
il
senatore
LUMIA
(PD)
secondo
il
quale
vanno
verificati
attentamente
i
limiti
regolamentari
che
incontra
il
seguito
dell'esame
dei
disegni
di
legge
in
materia
di
responsabilità
civile
dei
magistrati.
Nell'ambito
di
tali
confini
il
proprio
Gruppo
ritiene
di
poter
proseguire
con
l'esame
degli
emendamenti
ancora
da
votare
sul
testo
base
del
disegno
di
legge
n.
1070,
o,
in
alternativa,
prendere
in
considerazione
eventuali
nuove
proposte
emendative
che
attengano
alle
norme
che
non
sono
già
state
oggetto
di
votazione
da
parte
della
Commissione
prima
della
presentazione
del
disegno
di
legge
n.
1626.
In
ogni
caso,
ritiene
si
debba
avere
il
massimo
riguardo
alle
soluzioni
previste
dall'iniziativa
legislativa
da
ultimo
presentata,
considerando
altresì
che
il
Governo
e
i
senatori
tutti
disporranno
comunque
della
piena
potestà
emendativa
nel
corso
dell'eventuale
esame
del
testo
in
Assemblea.
Secondo
il
senatore
DI
MAGGIO
(PI)
ogni
eventuale
regressione
nell'esame
del
disegno
di
legge
per
consentire
al
Governo
di
prendere
subito
in
considerazione
come
testo
di
riferimento
il
disegno
di
legge
n.
1626
rischierebbe
di
risolversi,
oltre
che
in
violazioni
regolamentari,
in
una
abdicazione
alle
effettive
funzioni
della
Commissione
parlamentare.
Auspica,
dunque,
che
si
prosegua
con
il
seguito
dell'esame
degli
emendamenti
ancora
da
porre
in
votazione
e
riferiti
al
disegno
di
legge
n.
1070.
Secondo
il
senatore
BUEMI
(Aut
(SVP,
UV,
PATT,
UPT)-‐PSI-‐MAIE)
l'ipotesi
di
determinare
una
regressione
alla
fase
di
esame
dei
disegni
di
legge
già
conclusasi
implicherebbe
il
sacrificio
del
lavoro
istruttorio
già
effettuato
che,
tra
l'altro,
si
caratterizza
anche
per
l'approvazione
di
numerose
proposte
emendative.
Anche
il
senatore
CASSON
(PD)
si
esprime
in
favore
dell'interpretazione
chiara
e
lineare
dell'articolo
51
del
Regolamento
che
non
consentirebbe,
comunque,
di
tornare
su
decisioni
già
assunte
o
di
regredire
a
fasi
d'esame
in
realtà
già
esaurite.
Pertanto
non
resta
che
proseguire
con
l'esame
degli
emendamenti
già
presentati
e
ancora
da
porre
in
votazione,
tenendo
presente
sin
da
ora
e
in
vista
dell'esame
in
Assemblea
la
portata
del
disegno
di
legge
n.
1626.
Il
senatore
CAPPELLETTI
(M5S)
ricorda
come
simili
questioni
si
siano
poste
anche
nel
corso
dell'esame
dei
disegni
di
legge
n.
19
e
connessi,
in
materia
di
contrasto
alla
corruzione.
Anche
in
quella
circostanza,
come
noto,
una
lunga
sospensione
dei
lavori
fu
disposta
in
attesa
di
un'annunciata
iniziativa
legislativa
da
parte
del
Governo.
Come
si
vede
gli
effetti
paralizzanti
sull'attività
della
Commissione
di
queste
iniziative
lungamente
attese
e
altrettanto
spesso
rinviate,
determinano
altresì
confusioni
e
rischi
di
natura
procedurale.
Ritiene,
comunque,
che
si
debba
proseguire
con
l'esame
degli
emendamenti
ancora
non
votati
ma
già
presentati
al
testo
del
disegno
di
legge
n.
1070.
Si
associano
agli
orientamenti
già
esposti
dai
senatori
Buemi,
Casson
e
Cappelletti
anche
i
senatori
GIOVANARDI
(NCD)
e
CALIENDO
(FI-‐ PdL
XVII),
nonchè
le
senatrici
STEFANI
(LN-‐ Aut)
e
MUSSINI
(Misto-‐MovX).
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