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Ha
quindi
la
parola
il
vice
ministro
COSTA
il
quale
ribadisce
le
ragioni
per
le
quali
il
Governo
ha
ritenuto
di
ricorrere
ad
una
propria
iniziativa
legislativa
in
materia
di
responsabilità
civile
dei
magistrati.
Come
noto,
grava
sull'Italia
una
procedura
di
infrazione
dai
potenziali
esiti
dirompenti
per
l'erario
e
che
origina
dalla
mancata
previsione
di
un'apposita
disciplina
che
delinei
la
responsabilità
dei
magistrati
per
gli
atti
e
i
comportamenti
in
violazione
del
diritto
comunitario.
Ferma
restando,
dunque,
l'indifferibilità
dell'approvazione
di
un
disegno
di
legge
in
materia,
il
Governo
non
può
che
rimettersi
alle
determinazioni
che
assumerà
la
Commissione
per
il
prosieguo
dei
lavori.
Il
presidente
PALMA
,
alla
luce
degli
interventi
svolti
dai
senatori
intervenuti,
propone
che
l'esame
dei
disegni
di
legge
in
tema
di
responsabilità
civile
del
magistrati
prosegua
muovendo
dagli
emendamenti
già
presentati
e
ancora
da
porre
in
votazione.
Auspica
che
tale
seguito
procedurale
possa
aver
luogo
tenendo
conto
delle
soluzioni
normative
previste
dal
disegno
di
legge
n.
1626,
il
quale,
a
prescindere
dal
merito
delle
singole
disposizioni,
contiene
profili
di
novità
con
riguardo
all'istituto
della
rivalsa,
al
titolo
di
responsabilità
civile
differenziato
tra
giudizio
nei
confronti
dello
Stato
e
procedimento
di
rivalsa
verso
il
magistrato.
Conviene
la
Commissione.
Il
seguito
dell'esame
è
quindi
rinviato.
SUL
SEGUITO
DELL'ESAME
DEL
DISEGNO
DI
LEGGE
N.
1612
Il
senatore
CALIENDO
(FI-‐PdL
XVII)
chiede
che
si
possa
garantire
un
esame
del
decreto-‐ legge
in
materia
di
degiurisdizionalizzazione
e
modifiche
al
rito
civile,
senza
seguire
scadenze
convulse.
L'oggetto
delle
disposizioni
è,
infatti,
della
massima
delicatezza
e
i
rischi
di
varare
norme
non
efficaci
o
persino
sistematicamente
incongrue
non
vanno
sottovalutati.
Anche
la
senatrice
MUSSINI
(Misto-‐MovX)
lamenta
che
l'esame
del
decreto-‐legge
rischia
di
risentire
di
una
fretta
eccessiva
e
di
un
andamento
non
adeguato
alla
straordinaria
complessità
della
materia.
Ancora
una
volta,
si
rischia
di
sacrificare
l'istruttoria
in
Commissione
e
il
procedimento
di
conversione
del
decreto-‐legge
potrebbe
rivelarsi
inefficace
a
rimediare
ai
mali
che
affliggono
la
giustizia
italiana.
Se
il
Governo
avesse
presentato
un
disegno
di
legge
e
non
un
provvedimento
d'urgenza,
l'esame
in
Commissione
si
sarebbe
svolto
in
modo
certo
più
compatibile
con
un
intervento
di
natura
ordinamentale
qual
è
quello
sul
processo
civile.
Dopo
un
breve
intervento
del
relatore
CUCCA
(PD),
il
presidente
PALMA
precisa
che
vi
è
piena
consapevolezza
della
delicatezza
della
materia
su
cui
insiste
il
decreto-‐legge
n.
132,
e
dà
conto
dell'intenzione
del
Ministro
della
giustizia
di
prendere
parte
ai
lavori
della
Commissione
in
sede
referente
nel
corso
della
seduta
di
domani.
Acquisito
anche
l'orientamento
del
relatore
e
valutata
l'esigenza
di
consentire
un'attenta
riflessione
sulle
proposte
emendative
che
verranno
presentate
nel
termine
già
fissato
per
le
ore
18
di
oggi,
dispone
la
sconvocazione
della
seduta
notturna
di
oggi.
Rende
noto,
inoltre,
che
la
fase
dell'illustrazione
delle
proposte
emendative
potrà
aver
luogo
nel
corso
della
seduta
pomeridiana
di
domani
cui,
come
detto,
prenderà
parte
il
ministro
Orlando
per
esprimere
l'orientamento
del
Governo
sul
complesso
delle
proposte
emendative
presentate.
L'andamento
dei
lavori
dovrà
naturalmente
tener
conto
dell'eventuale
calendarizzazione
in
Assemblea
da
parte
della
Conferenza
dei
Capigruppo,
anche
alla
luce
del
termine
regolamentare
di
cui
all'articolo
78
per
la
conclusione
dell'esame
dei
decreti-‐legge
trasmessi
in
prima
lettura
dal
Governo
in
Senato.
Prende
atto
la
Commissione.
2a
Commissione
permanente
(Giustizia)
-‐
Seduta
n.
154
(pom.)
del
21/10/2014
Prosegue
l'esame
congiunto,
sospeso
nella
74