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legge
n.
117
del
1988.
Il
presidente
PALMA
auspica
che
i
Gruppi
chiariscano
la
loro
intenzione
sul
prosieguo
dei
lavori.
Infatti,
la
complessità
delle
questioni
emerse
è
tale
da
indurre
ad
una
riflessione
supplementare,
con
riguardo
alla
quale,
dunque,
occorre
valutare
tempi
e
modi
per
organizzare
i
lavori
della
Commissione.
Il
senatore
GIARRUSSO
(M5S)
osserva
che
i
rilievi
emersi
nel
corso
del
dibattito
lo
inducono
ad
offrire
la
massima
disponibilità
a
proseguire
l'esame
nel
corso
di
una
seduta
che
potrebbe
essere
convocata
già
nella
mattinata
di
domani,
oppure
in
uno
qualunque
dei
giorni
seguenti.
Il
senatore
CAPPELLETTI
(M5S)
ritiene
che
le
difficoltà
nel
prosieguo
dell'esame
sono
dovute
principalmente
alla
scelta
del
Governo
di
presentare
prima
un
disegno
di
legge
e
poi
persino
ulteriori
emendamenti
riferiti
al
disegno
di
legge
1070,
già
in
stato
di
esame
avanzato.
È
noto,
peraltro,
che
la
Commissione
ha
dovuto
attendere
a
lungo
prima
di
poter
tentare
di
definire
l'esame
dei
disegni
di
legge
in
materia
di
responsabilità
civile
dei
magistrati
solo
perché
il
Governo
ha
ripetutamente
prospettato
un
ulteriore
intervento
legislativo,
poi
rivelatosi
tardivo.
A
suo
giudizio
deve
essere
chiarito
una
volta
per
tutte
che
il
lamentato
ritardo
rispetto
alle
procedure
d'infrazione
è
da
ascrivere
proprio
alle
scelte
operate
dall'Esecutivo.
La
senatrice
MUSSINI
(Misto-‐MovX)
rileva
che,
anche
alla
luce
di
quanto
accaduto
nel
corso
dei
lavori
odierni
dell'Assemblea,
il
Governo
dovrebbe
prendere
atto
che
i
metodi
di
compressione
del
dibattito
parlamentare
conducono
ad
esiti
assolutamente
negativi.
Quantomeno
occorrerebbe
che
l'Esecutivo
si
assumesse
la
responsabilità
di
quanto
accaduto
nel
corso
di
questa
prima
parte
della
legislatura
in
materia
di
responsabilità
civile
dei
magistrati.
Rammenta,
da
ultimo,
che
il
Governo,
paradossalmente,
si
è
spinto
persino
a
porre
la
questione
di
fiducia
sulla
reiezione
di
una
norma
volta
ad
introdurre
al
responsabilità
civile
dei
magistrati
nell'ambito
del
recente
esame
della
legge
europea
per
il
2014.
Il
ministro
ORLANDO
precisa
che
il
Governo
si
è
assunto
la
responsabilità
di
introdurre
norme
volte
a
scongiurare
gli
esiti
di
una
procedura
di
infrazione
europea,
al
fine
di
rispettare
l'impegno
ad
adottare,
entro
la
fine
del
2014,
disposizioni
volte
ad
adeguare
la
disciplina
in
vigore
agli
standard
di
protezione
europei
contro
il
danno
derivante
dall'attività
degli
appartenenti
all'ordine
giudiziario,
anche
per
violazione
del
diritto
dell'Unione
europea.
Alla
luce
di
tale
contesto
e
volendo
tener
fede
agli
impegni
assunti,
auspica
che
la
Commissione
si
renda
conto
che
ulteriori
dilazioni
non
fanno
altro
che
aumentare
le
possibilità
di
dover
ricorrere
ad
un
provvedimento
d'urgenza
che
dispieghi
immediati
effetti
nella
materia
in
questione.
Precisa
di
voler
chiarire
con
onestà
intellettuale
e
senza
infingimenti
che
il
Governo
ha
dimostrato
e
dimostra,
anche
in
questa
sede,
di
essere
aperto
al
confronto
parlamentare.
Tuttavia,
il
dibattito
in
Commissione
non
può
risolversi
in
un
continuo
proliferare
di
questioni
interpretative.
Dopo
che
anche
il
senatore
LUMIA
(PD)
ha
dichiarato
la
disponibilità
del
proprio
Gruppo
a
proseguire
l'esame
nel
corso
della
giornata
di
domani
e
in
quelle
successive,
il
senatore
CALIENDO
(FI-‐PdL
XVII)
chiarisce
che
il
proprio
Gruppo
di
appartenenza
non
avanza
preclusioni
di
sorta.
Anzi,
si
dice
a
sua
volta
pronto
a
proseguire
il
dibattito
nei
prossimi
giorni
in
vista
della
definizione
di
un
testo
rispetto
al
quale,
tuttavia,
sembra
che
le
incertezze
di
redazione
degli
emendamenti
facciano
avanzare
dubbi
innanzitutto
in
seno
alla
maggioranza
e
nel
relatore.
Il
senatore
GIOVANARDI
(NCD)
si
dice
anch'egli
disponibile
a
proseguire
l'esame
in
tempi
certi,
ma
ritiene
che
la
complessità
della
materia
e
la
delicatezza
delle
scelte
da
adottare
impongano
di
poter
discutere
in
condizioni
migliori
di
quelle
che
si
riscontrano
nel
corso
della
serata
odierna.
Il
presidente
PALMA
offre
ai
Gruppi
varie
95