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L'istituto del gratuito patrocinio nel passato: il caso di Sant'Ivo

Sant'Ivo di Bretagna, al secolo Yves Hélory de Kermartin (1253-1303), è il santo patrono degli avvocati: è festeggiato il 19 maggio, giorno della morte e della canonizzazione. Dopo aver studiato teologia alla Sorbona presso la scuola di san Bonaventura (dal 1267) e diritto all'università di Orléans (dal 1277), e dopo aver scritto un Decretum che avrebbe avuto notevole influenza sul diritto canonico dell'epoca, Sant'Ivo divenne giudice ecclesiastico presso l'arcidiacono di Rennes (dal 1280), dove cominciò a mostrare particolare attenzione per le ragioni dei più poveri e dei più deboli. Fu in questo periodo che si distinse per il modo con cui risolse una curiosa controversia tra un oste e un mendicante, accusato di aver annusato gli odori della cucina del primo senza pagargli alcunchè: per comporre la lite Sant'Ivo prese una moneta dalla sua borsa e la gettò sul tavolo facendola tintinnare proprio davanti all'oste. Questi fece per prenderla ma fu fermato dal santo che gli disse: "Il suono ripaghi l'odore. A quest'uomo l'odore della tua cucina e a te il suono di questa moneta". Tornato nella natia diocesi di Tréguier nel 1284, si risolse a istituire il patrocinio gratuito presso il tribunale locale, venendo così definito l'"avvocato dei poveri". Morì a Louannee nel 1303 e fu sepolto a Tréguier. Il 19 maggio 1347 fu canonizzato da Clemente VI divenendo, come detto, il santo patrono degli avvocati, a onore di una categoria di cui si tende a ignorare il carattere solidaristico di una parte dell'attività (vero munus publicum).
Sant'Ivo di Bretagna si identificherebbe col personaggio rappresentato in un magnifico ritratto del pittore fiammingo Roger van der Weyden della metà del XV secolo.
Qui il ritratto di Roger van der Weyden.